Fondo Europeo, Sviluppo Regionale - Piemonte

Le aflatossine (AT) sono prodotti metabolici secondari epatotossici e cancerogeni, sintetizzati da funghi appartenenti in particolare alle specie Aspergillus flavus. Tra i diversi metaboliti secondari delle AT, la M1 è quella che ha mostrato più elevate tossicità e cancerogenicità nell’uomo e negli animali. Le AT si trovano come contaminanti naturali in molti mangimi di origine vegetale e, una volta ingerite dai ruminanti, una considerevole quantità viene adsorbita, metabolizzata e secreta nelle urine e nel latte. Le micotossine rappresentano un problema considerevole a livello mondiale per la salute dell’uomo e degli animali da reddito, recenti valutazioni della Commissione Europea (CE) infatti stimano che oltre il 20% dei prodotti lattiero-caseari siano contaminati da AT M1. Se l’ingestione di AT comporta per il bestiame ridotta crescita e fertilità, data l’elevata liposolubilità dell’AT M1, nell’uomo vi sono ancora più drastici effetti, che vanno dal l’immunodepressione, all’aumento della suscettibilità alle infezioni e al cancro e a disturbi gastroenterici. La CE ha stabilito il tenore massimo di AT M1 nei prodotti alimentari pari a 50ppt (25ppt per i prodotti da destinare ai lattanti e bambini).

Schema riassuntivo delle tecnologie coinvolte nel progetto e loro connessione

Il progetto di filiera riguarda il consolidamento di una nuova tecnologia per strumentazione analitica rivolta in primis alla sicurezza alimentare applicata al latte, (secondo una stima dell’UE del 2016, il 35% del latte importato è contaminato da AT M1), che oltre ad essere uno degli alimenti fondamentali sotto il profilo nutrizionale è anche la base per la produzione di numerosi derivati (formaggio, burro, yogurt, gelati, cioccolato, …) che rappresentano un’eccellenza piemontese. Inoltre, si prevede come ricadute secondarie la possibilità di estendere sia il campo di utilizzo (ad esempio con FLS per la rilevazione della carica batterica) sia il settore di applicazione (ad esempio attraverso l’utilizzo di LFS opportunamente preparati) per rilevare pesticidi o contaminanti dell’agrifood.

Quindi, sotto il profilo della strategia regionale S3, il progetto si inserisce all’interno del settore “Made in”. Vale la pena qui ricordare che il mercato italiano del latte è pari a 12.5 milioni di tonnellate (2018), 168 milioni di tonnellate in Europa con 12.000 produttori e 300.000 addetti. Il Piemonte rappresenta circa il 30% del mercato italiano.

Lo schema che segue riporta le componenti della filiera e la posizione dei partner rispetto a questi:

OBIETTIVI

Il progetto ha l’ambizione di creare e sostenere una nuova filiera Piemonte basata sullo sviluppo e consolidamento di una nuova tecnologia tuttora non ancora presente sul mercato. Mettendo a fattor comune le singole competenze e le specifiche tecnologie dei partner, si vuole promuovere un’innovazione tecnologica in grado non solo di rispondere ad un’esigenza di mercato tuttora insoddisfatta, ma soprattutto costituire un primo e fondante presupposto di coerenza strategica e unità di visione nell’ambito della strumentazione analitica rappresentata dalla suddetta filiera.

Dall’innovazione tecnologia promossa dalla presente e nuova filiera industriale si genereranno effetti ad alto valore aggiunto per il comparto alimentare piemontese (maggiore controllo, sicurezza alimentare, prodotti di qualità e maggiore efficienza di tutto il ciclo). Per fare ciò, si ricorre alla catena di valore dei partner tecnici, che studieranno e consolideranno un dispositivo di rilevamento quantitativo della aflatossina pericolosa per la salute del consumatore.

Il partenariato è solido sia sotto il profilo della collaborazione reciproca che sotto quello delle competenze possedute, con coordinamento di comprovata esperienza. I partner industriali presidiano tutte le aree tecnologiche del progetto. Occelli, che svolge un ruolo di End-User, esprimerà e testerà le esigenze funzionali e prestazionali dello strumento di misura come richiesto dal mercato lattiero-caseario.